Gli algoritmi ci ruberanno il lavoro? Forse sì, ma nel frattempo ci danno anche tanto lavoro da fare. Certo, è lavoro diverso, e richiede capacità di pianificazione, modellazione e previsione ancora maggiori: sia per crearli, questi benedetti algoritmi, sia per combinarli insieme in modo intelligente.
Per quanto mi riguarda è la notizia dell’anno nell’email marketing: l’ho commentata a caldo con un video, e ieri finalmente, fra un treno e l’altro, sono riuscita a scriverne anche sul mio blog; per me significa sia poter migliorare decisamente i flussi di lavoro di alcuni clienti piccolini, sia poter sperimentare liberamente in progetti miei, che uso come palestra per raffinare le idee.
Una delle prime cose che consiglio di fare è sostituire il messaggio standard di benvenuto con una vera e propria welcome email o addirittura una serie di messaggi. La mia welcome series l’ho ristrutturata da poco e mi sta dando grandi soddisfazioni, qui trovi altri ottimi esempi da cui farti ispirare.
Fra i case studies migliori di email usate bene ce ne sono tantissimi di small business, per i quali è più facile “trovare una voce” personale e umana; spesso ne ho commentati nel mio blog, e non sono la sola a pensarlo, leggi gli esempi raccontati in questo articolo di Marketing Sherpa (in inglese).
Non pensare di progettare un ciclo e dimenticartene per sempre: monitorare, adattare, aggiustare, leggere i feedback, son tutti impegni da mantenere. Sì, c’è sempre lavoro da fare, è la manutenzione e il controllo, ed è quel che fa funzionare bene le cose nel tempo.
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