
Perché l’Influencer Marketing piace alle aziende e qual è il suo ruolo in una strategia di comunicazione efficace.
Influencer. Una parola, tante – e diverse – reazioni. C’è chi li ama, chi li segue e chi a malapena li tollera. Un panorama a tratti disorientante in cui, però, è possibile individuare almeno una solida certezza. Il fenomeno Influencer è uno degli argomenti più chiacchierati, studiati e screenshottati del momento, sia dagli utenti che dai brand.
Per questo motivo è opportuno conoscerlo da vicino, anche solo per comprendere meglio in che direzione si stanno evolvendo gli interessi, le aspettative e i desideri di chi oggi vive e presidia il mondo social. Cioè, molti di noi, o almeno sicuramente tu che sei qui e stai leggendo queste righe.
Tra brand e influencer è tutta questione di empatia. O quasi.
L’Influencer Marketing è nato e continua a crescere grazie all’evoluzione del contesto connesso in cui viviamo. Un fenomeno che nasce da premesse molto umane – proprio perché pone al centro le persone – e che possiamo dire essere composto in larga percentuale da un ingrediente fondamentale: l’empatia.
Mi spiego meglio.
Come potrai approfondire già dalle prime lezioni del mio corso, l’Influencer Marketing si fonda su un principio intuitivo: ognuno di noi è naturalmente portato a emulare, stimare e seguire persone nelle quali, per diverse ragioni, riesce a immedesimarsi. Pensaci, sarà sicuramente capitato anche a te di ritrovarti in una situazione in cui hai preso spunto da altri, lasciandoti influenzare dal loro punto di vista. Ecco, questa stessa condizione, riportata all’online, può essere considerata l’estrema semplificazione del ruolo che possono avere gli influencer sulle abitudini degli utenti e del motivo per cui i brand stanno investendo sempre di più in attività di collaborazione con loro.
Mi convinci, ti seguo, ti compro: questa è la logica del rapporto utente – influencer, semplificata all’osso. Ma è tutto qui? Non proprio.
Scegli gli influencer che tua mamma, se fosse un brand, amerebbe.
La credibilità degli influencer e la loro capacità di parlare a un numero consistente di utenti, con cui hanno costruito un rapporto di fiducia, ha portato moltissime aziende a investire in progetti con loro.
L’obiettivo? Integrare la propria strategia di comunicazione con un elemento nuovo che potesse arrivare dritto al cuore dei propri consumatori e che fosse allo stesso tempo coerente con i valori di marca.
Così nel mondo aziendale si è iniziato a parlare di Influencer Marketing (e se ne parla molto ancora oggi).
Secondo il recente “Influencer Marketing Report – 2018” realizzato dallo IED – Istituto Europeo di Design, circa il 64% delle aziende intervistate ha investito in Influencer Marketing in Italia lo scorso anno. Non solo grandi realtà aziendali, ma anche PMI e start up che hanno selezionato gli Influencer in base a diversi criteri. Tra questi spiccano l’affinità con i valori di marca (35%) e la vicinanza al proprio target (19%).
Fare scouting dei giusti influencer, dunque, è il primo passo per attivare una strategia di Influencer Marketing di cui andare fieri.
Dalla scelta dei giusti influencer alla misurazione dei risultati. Perché quelli poi contano.
Fino qui, tutto bene. Ma se pensiamo a un contesto aziendale, è opportuno comprendere come armonizzare la strategia di influencer marketing, con quella social e di contenuto. Queste tre anime, infatti, devono necessariamente parlarsi tra loro per poter dare dei risultati efficaci, misurabili e scalabili.
Per questo, all’interno del corso ho parlato dell’importanza dell’aspetto della misurazione delle performance utile a comprendere qual è stato l’impatto dell’investimento in Influencer Marketing sul tuo brand.
Come fare? Ti aspetto online per scoprirlo insieme durante le lezioni del mio corso di “Influencer marketing”.
Possiamo poi scambiarci ulteriori opinioni e idee all’interno del gruppo Facebook di Digital Update.
Io sono pronta. E tu?
Photo by Helena Lopes from Pexels