
Inizia l’estate e come da tradizione abbiamo raccolto i consigli di lettura – ma anche di ascolto e visione – della faculty Digital Update: libri, newsletter, podcast, serie tv da recuperare, secondo Enrico Marchetto, Alessandra Farabegoli, Elena Piovan e Marie Louise Denti. La prima parte dei consigli, se te la sei persa, si trova qui.
I libri da leggere per lavoro
Enrico Marchetto consiglia Carino! Il potere inquietante delle cose adorabili, di Simon May.
Non è attinente alla mia materia ma è un saggio stupendo sul potere delle cose “carine”. E di come viviamo nell’era del CUTE. Carino non è bello, ma carino. C’è sempre un enorme disimpegno nel dire “carino”. Ed è questo il bello e il brutto dell’universo del “carino”, soprattutto quando ti occupi di marketing. Adesso che ci penso è molto più attinente alla mia materia di quanto non credessi.
Alessandra Farabegoli ce ne segnala due. Sull’email marketing Precision email di MaryAnn Pfeiffer, e sulla strategia Customer Mindset di José Compagnone.
Il sottotitolo del libro di MaryAnn Pfeiffer, “7 lessons in engagement strategy”, offre già una chiave di interpretazione di ciò che io e MaryAnn pensiamo sia il buon email marketing: un lavoro di relazione, rispetto, rilevanza. Veloce e diretto, non è il classico manuale di email marketing, ma una lezione di metodo utilissima. “Customer Mindset” è un manuale che accompagna nell’analisi dei propri clienti, reali e potenziali, delle loro motivazioni, abitudini, pain point e aspettative; come mettersi nei loro panni e progettare i percorsi, interfacce e contenuti giusti, sfruttando appieno le potenzialità dei canali digitali e non. Consigliatissimo per chi sente il bisogno di una checklist di buonsenso.
Elena Piovan consiglia Quantifying the User Experience: Practical Statistics for User Research, di Jeff Sauro, James R. Lewis
Un libro per avventurosi: in inglese, aiuta a mettere qualche paletto per passare dalla teoria alla pratica, con particolare riguardo a come gestire i dati, come quantificarli e come contestualizzarli nella progettazione.
E infine
Marie Louise Denti che consiglia Ti spiego il dato di
Stiamo strutturando dei workshop per l’autunno-inverno su come presentare i dati, per cui le mie letture di lavoro sono incentrate su questo. Il libro di Columbro mi piace per tre motivi: 1. è divulgativo e spiega le cose in modo facile e completo; 2. propone esempi di valore; 3. ha una grafica illustrata che rende il tutto molto fruibile.
Altri libri e saggi: non si vive di solo lavoro
Il romanzo consigliato da Enrico è L’incubo di Hill House di Shirley Jackson.
Romanzo stupendo, tornato in auge qualche anno fa grazie a una serie di Netflix. Ha nomea di romanzo horror su una casa infestata, ma è molto molto di più.
Alessandra consiglia un saggio Ma chi me lo fa fare? Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell’incantesimo di Maura Gancitano e Andrea Colamedici.
Proprio perché non si vive di solo lavoro, il saggio che consiglio è l’ultimo libro di Maura Gancitano e Andrea Colamedici. Non è che voglio farvi cadere la penna dalle mani, ma penso che dobbiamo riconsiderare l’imperativo alla performance e chiederci quanto di ciò che facciamo produce senso e valore.
Elena consiglia Ufo 78 di Wu Ming e I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa.
Wu Ming, “Ufo 78” (un romanzo scritto in maniera scorrevole, da leggere tutto d’un fiato, ma che al suo interno contiene molti “mondi”: il ’78, gli ufologi (!), l’assassinio Moro, e MOLTO altro ancora. (mi fermo, no spoiler :) In alternativa, Satoshi Yagisawa, “I miei giorni alla libreria Morisaki”, un breve romanzo che con pennellate aggraziate tocca argomenti non banali. Ambientato in una libreria e già per questo vale la lettura!
Dopo narrativa e saggistica, arriva Marie Louise con un classico dell’estate, il giallo. Ovviamente in serie.
Il mio ultimo amore letterario è Vani Sarca, la ghostwriter detective, creata dalla penna di Alice Basso: sì, mi piacciono i libri gialli. In questa serie ci sono cinque libri editi da Garzanti; è fantastica perché la protagonista lavora in una casa editrice e quindi i gialli parlano sempre di libri, per me sono quindi il massimo della goduria.
Le newsletter a cui iscriversi
Secondo Enrico, è la newsletter di Donata Columbro.
Ti spiego il dato – ogni settimana
Beh, di tutti le newsletter che ho letto quest’anno è quella più stimolante, completa, mai banale. Voto 10.
Guerre di Rete, di Carola Frediani è il consiglio di Alessandra.
Cybersecurity, impatto sociale delle tecnologie, sorveglianza digitale, privacy, AI: Carola Frediani e le persone che collaborano con lei sono la fonte migliore per aggiornarsi su questioni che, volenti o nolenti, ci riguardano.
Elena consiglia invece
Una newsletter che raccoglie spunti variegati; la trovo interessante perché spazia tra diversi livelli di profondità, dal dettaglio ad argomenti più ampi e generali. Offre spesso analisi di case study e commenti su elementi rilevanti.
Link Molto Belli di Pietro Minto è il consiglio di Marie Louise.
A me piace per l’attenzione che viene data al visual. La newsletter inizia sempre con un’immagine – di solito una mappa – e poi prosegue con una riflessione su quello che è capitato nella settimana. Ogni newsletter è costellata da link con riferimenti visivi puntuali e ricercati.
Un podcast o una serie tv da seguire
Alessandra Farabegoli consiglia Globo, il podcast de il Post dedicato a ciò che succede nel mondo. È gratis su tutte le piattaforme.
Ogni mercoledì una lunga intervista, per allargare lo sguardo oltre i confini e approfondire storie e luoghi di cui in genere l’informazione italiana parla poco e male.
Il podcast consigliato da Elena è Fuori di Testa del DPSS Unipd – Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione UniPD, anche questo su tutte le piattaforme.
È un podcast con un taglio un po’ artigianale; si tratta di interviste a ricercatori e docenti del dipartimento DPSS UniPD – Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova; fornisce alcuni scorci interessanti sugli argomenti di studio e ricerca. Non è strettamente legato alla User Experience ma regala interessanti spunti di riflessione.
Marie Louise segnala la serie Derry Girls (su Netflix)
Perché Derry Girls è supercalifragilistichespiralidosa. Racconta le avventure di un gruppo di adolescenti in una scuola cattolica per ragazze nell’Irlanda del Nord negli anni ’90, sullo sfondo ci sono i conflitti politici conosciuti. Dura tre stagioni ed è assolutamente da binge watching. PS: consiglio di ascoltarla in lingua originale, perché l’accento irlandese è spassosissimo.
D’estate come sempre riduciamo la frequenza della newsletter, anche noi abbiamo tanti libri da leggere, podcast da ascoltare e vacanze da godere. Alla prossima newsletter, presumibilmente a settembre!