Era ottobre 2015 quando Google, ufficialmente, ha comunicato il sorpasso — a livello globale — delle ricerche su mobile a discapito di quelle da desktop.
Ma è il 2016 l’anno in cui il mobile si confermerà, definitivamente, come primo device di riferimento.
Il mobile ha portato molti cambiamenti, in primis il come noi interagiamo con l’attività di ricerca (qui un bellissimo studio di eyetracking).
E i cambiamenti riguardano anche il layout delle pagine dei risultati di ricerca (le SERP); per le aziende — e non solo — diventa importante verificare come loro si presentano in queste nuove “SERP” mobile — che differiscono, a volte non poco, da quelle desktop. È un concetto fondamentale, quello della comunicazione sulle SERP, che il mobile ha “toccato” in maniera evidente introducendo, solo su mobile, nuove funzionalità e opzioni.
È su questa riflessione che venerdì 30/9 ho tenuto uno speech in occasione del WMExpo; qui l’articolo (e le slide) che sviluppano ulteriormente il punto; e qui un elenco di strumenti che dovrebbe darti una mano a orientarti in queste nuove SERP.
Con il mobile è cambiata anche l’esperienza di fruizione di contenuti: vogliamo le cose veloci, abbiamo sempre meno pazienza. E per rispondere a questa “nuova” evidente esigenza, Google ha sviluppato e introdotto il protocollo AMP.
In sostanza si tratta di clonare le proprie pagine introducendo una versione incredibilmente più snella che si caricherà molto più velocemente.
Cronologicamente i primi destinatari di AMP (Accelerated Mobile Pages) erano gli editori, ma ora non è più così: anche un ecommerce come eBay le ha adottate. E quindi questo articolo lo devi leggere pure tu.
Ricorda, anche se non sei sensibile al tema della velocità di caricamento, c’è una correlazione diretta fra il tempo di attesa e la capacità del tuo sito di trasformare una visita in un’opportunità commerciale; oramai ci sono troppi numeri che confermano questa correlazione. E questa infografica toglie ogni dubbio.
Con l’affermazione del mobile, così come il digital marketing è “solo” marketing, anche il mobile SEO diventa “solo” SEO; e se ti serve una spinta per adottare questo punto di vista, datti una letta qui.
Altra grossa novità – che noi SEO stavamo aspettando da un po’: il nuovo aggiornamento di Penguin; l’algoritmo cattivo cattivo che ti penalizza se non hai fatto attività di link building a modino.
Qui trovi l’annuncio di Google che spiega le novità introdotte con Penguin 4.0, qui un approfondimento con 13 tecniche a fare link building come si deve; sono tecniche per nulla scontate, l’articolo vale il tempo della lettura.
Il resto in aula il 13 ottobre a Bologna!
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